Rilevanza:
Il metodo di Vojta prende il nome dal dottor Vaclav Vojta che, dopo aver studiato il comportamento motorio patologico su scimmie che avevano avuto un'anossia cerebrale pre e post natale, vide che c'era un'analogia con i bambini affetti da Paralisi Cerebrale Infantile (PCI). Questa tecnica fu abbozzata intorno alla seconda metà del XX secolo. Si tratta una metodica riabilitativa che si applica soprattutto ai bambini con problemi motori sin dall'età neonatale, ma trova un campo abbastanza aperto anche per i soggetti adulti con problemi neurologici. Vojta ebbe l'intuizione che nei bambini con paralisi cerebrali infantili, era possibile evitare la strutturazione di uno schema motorio alterato, mediante la stimolazione precoce e ripetuta di afferenze fisiologiche, sfruttando la normale evoluzione filogenetica ed ontogenetica. La stimolazione manuale di determinati distretti corporei, generalmente il gomito e il calcagno, (aree, denominate "zone di stimolo"), associate ad afferenze propriocettive posturali, inducono la comparsa di riflessi di locomozione. Vojta distingue un riflesso ontogentico che è il "rotolamento" e uno filogenetico di "strisciamento", che verranno trattati il primo (rotolamento) nel 2017 il secondo (strisciamento ) nel modulo finale 2018 Finalità:
Apprendimento di base di strategie riabilitative che agiscono sul recupero della funzionalità residua, agendo su meccanismi fisiologici facilmente evocabili anche in pazienti non collaboranti, sia in ambito neurologico che ortopedico e pediatrico.
Obiettivi specifici: Apprendimento teorico-pratico di base della chinesiologia che sottende i pattern fisiologici ontogenetici della verticalizzazione e della deambulazione, e sua applicazione nel recupero graduale e globale in pazienti, adulti o pediatrici, con esiti di lesioni del Sistema Nervoso e/o dell’Apparato Locomotore.
Obiettivo formativo ECM: 18 -Contenuti tecnico-professionali (conoscenze e competenze) specifici di ciascuna professione, di ciascuna specializzazione e di ciascuna attività ultraspecialistica, ivi incluse le malattie rare e la medicina di genere |